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Un'aurora al polo nord di Giove: l'immagine è stata realizzata fondendo insieme una fotografia del 2014 scattata nello spettro del visibile dal telescopio spaziale Hubble, con un'immagine delle aurore realizzata nell'ultravioletto.
(NASA/ESA)
SpaceX, la compagnia spaziale privata statunitense di Elon Musk, ha fatto atterrare per la seconda volta il primo stadio del suo razzo Falcon 9 a Cape Canaveral , in Florida, dopo il lancio dello stesso razzo per il trasporto di materiale verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) lo scorso 18 luglio: l’immagine a lunga esposizione mostra la scia lasciata dal razzo in partenza (a sinistra) e al suo ritorno /a destra).
(AP Photo/John Raoux)
A inizio anno, l’Agenzia spaziale cinese (CNSA) ha reso pubbliche centinaia di fotografie in alta definizione scattate durante la sua missione Chang’e 3, che nel 2013 portò sulla Luna un lander e il rover Yutu, i primi a raggiungere e a muoversi sul suolo lunare dal 1976, anno in cui l’Unione Sovietica effettuò la sua missione Luna 24: immagini a colori mai viste prima e che mostrano panorami molto affascinanti e importanti per i ricercatori, alla ricerca di nuovo materiale per studiare il nostro satellite naturale, il corpo celeste più vicino a noi e l’unico a essere stato raggiunto dall’uomo.
(CNSA)
La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko fotografata a marzo dalla sonda spaziale Rosetta dell’ESA , che lo scorso settembre ha terminato la propria missione dopo avere orbitato per due anni intorno alla cometa, raggiunta in 12 anni di viaggio interplanetario.
(ESA)
Il lander Philae appare per la prima volta ben visibile in una fotografia scattata il 2 settembre scorso , dalla fotocamera OSIRIS installata sulla sonda Rosetta, che per due anni ha orbitato intorno alla cometa 67P.
(ESA)
Ad aprile ESA e NASA hanno diffuso una nuova immagine scattata dal telescopio spaziale Hubble , cogliendo l’occasione per festeggiare il suo 26esimo compleanno in orbita. La foto mostra la Nebulosa Bolla (NGC 7635), una nebulosa diffusa che si trova a 8mila anni luce da noi, visibile in cielo nella costellazione di Cassiopea. Fu scoperta alla fine del Settecento da William Herschel ed era stata già fotografata in precedenza, ma la nuova immagine mostra molti più dettagli: è stata ottenuta elaborando insieme quattro diversi immagini scattate da Hubble. La bolla è dovuta a un potente flusso di gas (vento stellare) generato dalla stella visibile in alto a sinistra, e che ha una massa pari a 10 – 20 volte quella del nostro Sole. La sfera nel complesso ha un diametro di 10mila anni luce e sta continuando a crescere a una velocità di 100mila chilometri all’ora.
(ESA – NASA – Hubble)
I quattro potenti laser fondamentali per il sistema di ottica adattiva del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO al Paranal in Cile, necessari per ridurre le distorsioni che si producono nelle osservazioni della volta celeste a causa della presenza dell’atmosfera.
(ESO)
Dopo un anno di isolamento, domenica 28 agosto un gruppo di sei persone ha concluso un esperimento di lunga durata finanziato dalla NASA per simulare la vita su Marte: non hanno mai lasciato la Terra, né hanno trascorso un solo minuto sul quarto pianeta più distante dal Sole, ma hanno partecipato a una simulazione – restando per un anno in isolamento – allo scopo di comprendere meglio quali problemi potrà affrontare in futuro un equipaggio umano quando sbarcherà davvero sul suolo marziano.
(HI-SEAS su Flickr )
La nuova grandiosa immagine della Nebulosa Granchio , che si trova a 6.500 anni luce da noi ed è visibile nel cielo notturno nella costellazione del Toro: la nebulosa è il frutto di una supernova, una gigantesca esplosione in seguito alla morte di una stella; durante questo evento, buona parte del materiale che costituiva la stella è stato spinto nello spazio circostante, formando una nube di gas e polveri molto grande, la cui ampiezza è stimata intorno ai 6 anni luce.
(Hubble, NASA/ESA)
Stelle appena nate nella Nebulosa Laguna, a circa 5.000 anni luce di distanza dalla Terra
M8: Lagoon Nebula © Ivan Eder – Ungheria
(Insight Astronomy Photographer of the Year 2016 )
L’astronauta statunitense Scott Kelly al suo ritorno sulla Terra il 2 marzo, dopo avere trascorso 340 giorni in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale .
(Krill Kudryavtsev/Pool Photo via AP)
Il paracadute (la forma a mezzaluna bianca) e l’involucro protettivo di Schiaparelli (la forma circolare) come apparivano sulla superficie di Marte lo scorso 1 novembre, a qualche giorno dallo schianto del lander sulla superficie marziana: ogni pixel della fotografia equivale a circa 28 centimetri e l’area mostrata nella foto equivale a un quadrato con lato di 234 metri.
(NASA)
L’astronauta statunitense Kate Rubins ispeziona il modulo gonfiabile BEAM (Bigelow Aerospace Expandable Activity Module) testato a settembre a bordo della Stazione Spaziale Internazionale: gli ambienti espandibili sono considerati una futura risorsa per le esplorazioni spaziali, perché occupano meno spazio al momento del lancio dalla Terra e garantisco una gestione più omogenea dei volumi sulle capsule da trasporto.
(NASA)
Un autoritratto del rover Curiosity scattato nei pressi dell’Aeolis Mons su Marte: l’immagine è stata ottenuta mettendo insieme circa 60 fotografie scattate dal Mars Hand Lens Imager, una delle fotocamere di Curiosity posta all’estremità del suo braccio robotico; la struttura scura che si vede a sinistra è una mesa (M12) alta poco più di 7 metri su un piccolo promontorio.
(NASA)
Caronte, la luna più grande del pianeta nano Plutone, fotografata per la prima volta ad alta risoluzione dalla sonda New Horizons della NASA: l’immagine è stata diffusa a settembre e ha permesso di confermare che la chiazza arancione al polo nord di Caronte è dovuta al metano emesso da Plutone.
(NASA)
Un’aurora al polo nord di Giove: l’immagine è stata realizzata fondendo insieme una fotografia del 2014 scattata nello spettro del visibile dal telescopio spaziale Hubble, con un’immagine delle aurore realizzata nell’ultravioletto.
(NASA/ESA)
Lo scorso 9 aprile la società spaziale privata SpaceX è riuscita a far atterrare in verticale per la prima volta lo stadio principale del razzo Falcon 9 su una barca-drone, una sorta di chiatta che sta nell’oceano e che viene guidata a distanza senza che ci sia qualcuno a bordo: la manovra rende recuperabili e riutilizzabili le parti più costose dei razzi, riducendo le spese per i singoli lanci.
(SpaceX)
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